L’ultima invenzione della macchina HP che potrebbe rivoluzionare il mondo informatico. Secondo HP, la macchina non è un server, workstation, PC, dispositivo o telefono, ma una fusione di tutte queste cose. E ‘ progettato per essere in grado di far fronte alle masse di dati prodotti da Internet of Things , che è il concetto di una futura rete progettata per collegare una varietà di oggetti e gadget.
Per gestire questa raffica di informazioni occorre utilizzare cluster di nuclei specializzati in contrapposizione ad un piccolo numero di nuclei generalizzati. Il tutto è connesso insieme tramite un sistema fotonico basato sul silicio anziché di fili di rame tradizionali, aumentando la velocità del sistema riducendo il fabbisogno energetico. Inoltre, la tecnologia offre memristors che sono resistenze che sono in grado di memorizzare le informazioni anche dopo la perdita di potenza.
Il risultato è un sistema sei volte più potente dei server esistenti che richiede ottanta volte meno energia. Secondo HP, la macchina può gestire 160 petabyte di dati in soli 250 nanosecondi. E, per di più, questa tecnologia non è solo per i grandi supercomputer, ma potrebbe essere utilizzata in piccoli dispositivi come smartphone e computer portatili. Durante un discorso determinato a Discover, lo chief technology officer Martin Fink ha spiegato che se è possibile ridurre la tecnologia, gli smartphone potrebbero essere fabbricati con 100 terabyte di memoria. Un video:
HP prevede una varietà di applicazioni future di questa tecnologia in numerosi contesti diversi, dal business al farmaco. Ad esempio, potrebbe essere possibile per i medici confrontarsi i sintomi o il DNA dei pazienti in tutto il mondo in un istante e senza violare la privacy, migliorandone gli esiti di salute.
Anche se questo è uno sviluppo emozionante, purtroppo i primi prototipi non saranno operativi prima del 2015, ed i primi dispositivi equipaggiati con la macchina non emergeranno fino al 2018.