L’idrogeno è pericolosissimo. L’unico sistema per evitare danni è produrlo e consumarlo in tempo reale. La risposta a questo problema la da un italiano, anzi, un’azienda italiana, l’Hydromoving, che nel corso della Festa del Movimento 5 Stelle di Milano, ha presentato un modello di automobile del tutto innovativo. Lorenzo Errico, già nel 2009 aveva progettato la prima vettura “Terra marangoni” con un impianto a idrogeno presentata in tutti i saloni d’Italia. In seguito lo studio si è focalizzato su una vettura Nissan e naturalmente i risultati sono stati certificati e garantiti grazie a diversi enti terzi. L’azienda vuole quindi cercare di portare avanti questo progetto rendendolo fruibile.
Tutte le caratteristiche dei motori endotermici sono state utilizzate per poter abbattere gli agenti inquinanti e quindi rendere più pulita l’aria di tutte le città.
La vettura sviluppata da Errico è alimentata da un apparecchio riempito di acqua piovana o di derivazione di distillazione dei climatizzatori o in alternativa di acqua distillata (per intenderci, quella utilizzata per i ferri da stiro).
Attraverso un dispositivo, è possibile accorgersi come la pressione interna segni i 200 millibar circa, testimoniando l’affidabilità e la non pericolosità della quantità di gas che viene inserita negli iniettori del veicolo.
Il funzionamento è semplicissimo: si parte da un serbatoio di acqua installato nel cofano, l’acqua va a ricaricare dei contenitori installati nella parte anteriore della vettura, quindi viene scambiata con delle celle elettrolitiche grazie ad un brevetto esclusivo che riesce a far produrre un metro cubo con un kilowatt. Questo consente alla vettura di non sovraccaricarsi in quanto ciò che occorre per il corretto funzionamento è una base minima di risorse a bassa energia.
L’inventore si augura che questo progetto possa andare avanti eliminando definitivamente la dipendenza dai combustibili fossili e permettendo alle future generazioni di vivere in un ambiente più sano e senza inquinamento da gas di scarico.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.hydromoving.com.