Il 20 marzo 2015 anche in Italia potremo assistere a un eccezionale evento astronomico. In questa data avverrà una eclissi di sole visibile da tutto il continente europeo. Dal nostro paese, però, si vedrà solo un’eclissi parziale. L’eclissi totale vera e propria si potrà osservare solamente da latitudini più alte. L’eclissi sarà totale però solo alle latitudini più settentrionali, in particolare alle isole Svalbard e Faroer, mentre sarà parzialmente visibile in tutta Europa, Italia compresa, dalla mattinata, con una buona copertura del disco solare da parte della Luna.
”A Roma l’eclissi inizierà alle 9.24, raggiungerà il massimo alle 10.31 e finirà alle 11.42′‘, spiega Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope, che trasmetterà l’evento in diretta streaming, e coordinatore scientifico del Planetario di Roma . ”E’ prevista – prosegue – una copertura di circa il 62%. A Milano inizierà e terminerà un minuto prima”. Un evento da non perdere, sottolinea Masi, ”anche perchè non è molto frequente. Per vedere poi anche dall’Italia la prossima eclisse, che comunque avrà una copertura inferiore a questa, bisognerà aspettare fino al 2022”.
Le altre eclissi parziali, che si sono viste negli ultimi anni del nostro Paese, sono quelle del gennaio 2011 e dell’agosto 1999. ”Attenzione però – conclude Masi – un’eclissi del genere non può essere osservata a occhio nudo o con dei normali occhiali da sole. Bisogna dotarsi o di occhialini specifici, acquistabili a poco prezzo nei negozi di materiale astronomico, o guardarla attraverso la proiezione indiretta di un telescopio, dotato di appositi filtri. Diversamente si rischiano seri danni alla retina”. Chi invece volesse godersi lo spettacolo di un’eclissi totale dovrà raggiungere le isole Svalbard o Faroer, ma pare che già da settembre non ci sia più un posto letto libero.
Le regioni Nord-occidentali saranno le più fortunate. A Torino sarà coperto il 65,5% del disco solare, ad Aosta il 67,3%. A Milano si arriverà al 64,9%. Scendendo verso Sud invece la percentuale di superficie oscurata sarà minore: il 53,8% Roma, il 49,4% a Napoli, il 39,7% a Siracusa. Osservando l’eclissi dalla nostra penisola, la Luna coprirà la parte superiore della nostra stella.
La prossima eclissi solare visibile dall’Italia, ma solo nelle estreme regioni meridionali e con copertura quasi irrilevante, sarà il 21 giugno 2020. Andrà un po’ meglio il 25 ottobre 2022, ma anche in quel caso l’oscuramento non raggiungerà i livelli del prossimo 20 marzo. Insomma: quello a cui potremo assistere tra pochi giorni sarà uno spettacolo da non perdere, a meno di essere disposti a fare lunghi viaggi. La prossima eclissi totale, ad esempio, sarà l’8 marzo 2016 a Sumatra e nel Borneo, cioè non proprio dietro l’angolo.
Più fortunati scozzesi e norvegesi, che si godranno un’oscurità quasi completa. L’eclissi, spiegano gli scienziati, appartiene a una famiglia nota come Saros 120, una serie in cui ogni evento è separato dal precedente (e successivo, naturalmente) di 6.585,3 giorni, pari a 18 anni, 10 giorni e 8 ore (o 18 anni, 11 giorni e 8 ore, a seconda di quanti anni bisestili cadono nell’intervallo temporale).
Tutte le eclissi che appartengono alla famiglia Saros sono molto simili tra loro, dal momento che la Luna si trova pressappoco nella stessa posizione rispetto al proprio nodo (il punto, cioè, dove l’orbita del nostro satellite interseca quella terrestre) e alla stessa distanza dalla Terra. Inoltre, le eclissi Saros avvengono più o meno nello stesso periodo dell’anno. Un’altra caratteristica delle eclissi di questo tipo, spiegano a EarthSky, è che il periodo tra un evento e l’altro non è pari a un numero intero di giorni: le otto ore extra fanno sì che la Terra compia un terzo di giro in più rispetto all’eclissi precedente, cosicché gli eventi sono visibili da regioni del globo sempre diverse (ogni volta si avanza di 120° verso ovest, per la precisione).
Attualmente, sono in corso circa 40 serie di eclissi di tipo Saros, identificate con un numero progressivo. Alcune di esse, comeSaros 120 – quella del 20 marzo prossimo – sono abbastanza antiche; altre, come Saros 145 – cui appartiene l’eclissi che sarà visibile dall’America il 21 agosto 2017 – sono molto più giovani. L’eclissi di questo mese è la 61esima nella serie Saros 120: la prima è avvenuta l’11 agosto 1069, quasi mille anni fa.
Nel caso di maltempo, vi consigliamo di osservare l’eclissi dal sito www.virtualtelescope.eu/webtv/ che ha in programma una diretta streaming per l’eccezionale evento astronomico.
Fonti: ANSA; RAINEWS; ORSOBYANCO ; WIRED