Tutte le cose che costituiscono una cellula non sono vive. Si tratta di materiali che reagiscono chimicamente uno con l’altro, dando origine a reazioni biochimiche che innescano altre reazioni che ne innescano ancora delle altre.
Una cellula potrebbe essere paragonata a un auto che viaggia e mentre cammina costruisce con le cose che incontra per strada tutte le parti di cui è costituita. Eppure nessun costituente della macchina da solo riuscirebbe a camminare, così come nessuna delle parti che costituisce una cellula è viva; tutto è solo materia non vivente mossa dalle leggi dell’universo.
I mitocondri sono le centrali energetiche delle cellule più complesse. Questi organelli cellulari due miliardi di anni fa non erano altro che batteri indipendenti che hanno imparato a collaborare con cellule più grandi entrando in simbiosi con loro. I mitocondri, inoltre, hanno anche il loro DNA e possono moltiplicarsi da soli, ma non possono considerarsi vivi; sono entità non viventi che collaborano a mantenere in vita le cellule.
Questi batteri ancestrali trasformatisi in mitocondri hanno ceduto la loro vita diventando strutture non vive di una cellula, e ciò unicamente per permettere la sopravvivenza del loro DNA, il che significa che le forme di vita potrebbero trasformarsi in cose non vive se è vantaggioso per il loro codice genetico.
Potrebbe dunque sembrare sbagliata l’idea che la vita è diversa dalla morte, solo perché contiene qualche elemento fisico o è governata da principi diversi.
Se tutto nell’universo è fatto della stessa materia, significa che tutto è morto oppure che tutto è vivo?
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