“Orban, grazie a cinque anni di controllo del parlamento, è riuscito a modificare la struttura dello Stato (Costituzione e legge elettorale) in senso illiberale e a occupare tutte le istituzioni del Paese.” dichiara il corrispondente (tradotto) dell’agenzia europe. E’ curioso che nel servizio del canale televisivo di informazione europeo non venga detto che l’attuale governo ungherese, nonostante le anche comprensibili critiche, in campo monetario, abbia avviato alla messa in discussione dell’indipendenza della banca centrale ungherese, sostituendone il direttore con uno di nomina governativa e riaffermando l’intenzione di non entrare a far parte della moneta unica europea, mantenendo la moneta nazionale (fiorino ungherese). Nel corso del II mandat, di Viktor Orban la Banca centrale fu costretta a una serie di secche svalutazioni e a operare finanziamenti alle imprese (indebitate in valuta estera) e agli istituti di credito. (Fonte: Wikipedia.org). Qui il video di Euronews:
L’attuale governo ungherese, democraticamente eletto, viene descritto come una sorta di regime e nonostante l’evidente difficoltà politica, sembra eccessiva la descrizione negativa che molti media europei stanno di fatto diffondendo. Sorge spontaneo chiedersi se è in atto una campagna mediatica per favorire politiche contro l’attuale governo ungherese per un’eventuale ingresso della moneta unica europea e ad una perdita di fatto, della sovranità monetaria (come già avvenuto in Italia e Grecia). Siamo certi che l’imparzialità giornalistica possa presso smentirci.
Pesanti critiche al governo ungherese anche dall’Italia: Kesz, appoggiato dai partiti democratici di opposizione, ha promesso di lottare contro la corruzione generalizzata attribuita al partito di governo. La sua vittoria in una circoscrizione tradizionalmente controllata da Fidesz viene considerata un segno dei cambiamenti profondi in corso nell’opinione pubblica ungherese. Per il presidente del gruppo S&D all’Europarlamento, Gianni Pittella, il risultato delle elezioni “fa uscire l’Ungheria da un incubo, quello del premier Orban” e dimostra che “in Europa non c’è spazio per le forze illiberali”. Le forze progressiste ungheresi sostenute dai socialdemocratici europei durante la campagna elettorale hanno dimostrato di essere una valida alternativa per chi è fedele ai valori fondamentali dell’Unione. E questo, conclude Pittella, “è solo l’inizio”. (Ansa).
Nel terzo governo, il governo Orban ha messo discussione la forma di democrazia liberale occidentale, dichiarando la volontà di “liberarsi dai dogmi e dall’ideologia occidentale europea“. Orban ha anche allacciato più stretti legami con l’Asia e la Russia di Putin.
Sembra un pò la descrizione di Berlusconi (guarda caso il premier italiano fu criticato duramente dalle istituzioni europee e si dimise nel 2011 dopo un susseguirsi di peggioramenti finanziari e colpi di spread), Orban ha comunque ricevuto un incarico democratico e resta quindi da chiedersi come mai organi di informazione descrivano il Primo Ministro ungherese come “un incubo”.