Euronews mostra nuovamente chip per le mani in un video

Da Euronews: Questo ragazzo non ha più bisogno della chiave per entrare in casa. Un semplice gesto della mano gli basta per aprire la porta d’ingresso.

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Nelle mani, Sandro Portner ha inserito due micro chip a radio frequenza, rendendole un prolungamento tecnologico del suo corpo.

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Le possibilità sono ancora limitate, ma questo giovane svizzero può dire di appartenere alla prima generazione di esseri umani dotati di poteri speciali.

“Non è indispensabile, certo, ma vedete io sono un appassionato di tecnologia e questa è un’invenzione che avevo molta curiosità di provare”, dice Sandro.

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Aprire le porte, attivare lo smartphone… In futuro questi chip potrebbero avere altre applicazioni. Il concetto seduce le persone più svariate.
Grandi quanto un chicco di riso, i chip sono innocui e non hanno effetti sull’organismo. E anche i tatuatori hanno intravisto il business.

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“Si sono fatte inserire il chip da noi circa 70-80 persone. I clienti accorrono. Quando una persona lo mette, gli amici vedono come funziona e lo vogliono anche loro. Per noi sono nuovi clienti”, dice un tatuatore

“Alcuni pensano che sia strano, ma poi quando ci hanno visti si dicono: beh, perché no? Il chip permette di fare tante cose”, dice Sandro.

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Ma, allo stato attuale delle ricerche, questa tecnologia è davvero utile? Per l’antropologa svizzera Daniela Cerqui, che ha studiato il fenomeno, la questione non va vista in questi termini.

“La nozione di utilità è qualcosa che evolve con il tempo. Viviamo in una società dei consumi nella quale il livello si sposta sempre più in là. Ci sono cose che oggi ci sembrano inutili o addirittura ridicole e che domani o dopo domani ci sembreranno indispensabili, perché ci saremo abituati al fatto che sono tecnicamente fattibili”.

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I chip diventeranno utilissimi in campo medico. All‘École polytechnique fédérale di Losanna (Epfl), un ricercatore ha messo a punto un micro chip capace di monitorare molecole come il colesterolo o di dosare i farmaci.

“Può essere utile per diverse applicazioni. Per esempio, in oncologia si possono controllare i farmaci anti-tumorali e regolare le quantità da somministrare. Questi farmaci possono essere pericolosi e dosarli in modo preciso è molto importante”.

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I chip sono un fenomeno di moda, uno strumento utile in medicina e sono anche stati oggetto di una bufala mediatica, quando si diffuse la notizia che sarebbero diventati obbligatori per i cittadini statunitensi nell’ambito del programma Obamacare che prevede l’assicurazione sanitaria universale.

In questo ufficio a Stoccolma il chip permette agli impiegati di aprire le porte, scambarsi i contatti personali, stampare e usare la fotocopiatrice. Tutto con un gesto della mano.
Gli sviluppatori intendono esplorare altre possibilità e capire quali servizi e prodotti si possono creare grazie a questa tecnologia.

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Il chip non è pericoloso per la salute. La quantità di metallo è molto piccola. Passa attraverso i metal detector e non causa problemi per esami quali la risonanza magnetica. E’ molto raro che si possa rompere all’interno dell’organismo perché è protetto dalla pelle e dai tessuti.

A differenza dei cellulari, il chip non è tracciabile e non si rischiano intrusioni nella privacy. Non rimane che aspettare di vedere che cosa succederà in futuro.

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