La scoperta di centinaia di esopianeti nella Via Lattea, ha scatenato una turbinio di ipotesi su come potrebbe essere la vita aliena su altri pianeti. In un recente articolo sulla rivista Life, l’astrobiologo Schulze-Makuch prende in considerazione le forme di vita terrestri più estreme facendo un parallelo con gli ambienti di Marte e Titano, luna di Saturno, per ipotizzare come potrebbe svilupparsi la vita simile alla nostra ma su altri pianeti. Secondo l’astrobiologo è necessario fare le ipotesi anche più azzardate su come potrebbe essere la vita su altri pianeti, in maniera tale da sapere cosa cercare al momento opportuno. Gli organismi che Schulze ipotizza sarebbero coerenti con le leggi fisico/chimiche e naturalmente biologiche. Il primo esempio che Schulze prende in considerazione è il coleottero bombardiere che esiste sulla Terra. I coleotteri bombardieri hanno un sistema di difesa molto peculiare. Questi piccoli insetti a forma di scarafaggio, quando disturbati, spruzzano dal retro del proprio corpo una sostanza chimica prodotta dalla reazione tra l’idrochinone e il perossido di idrogeno, e lo spruzzo è davvero molto potente oltre che caldissimo, raggiungendo quasi i 100°C .
Schulze ha ipotizzato che su altri pianeti, in condizioni di gravità simili a quelle presenti su Marte, un coleottero bombardiere alieno potrebbe usare questo meccanismo generando una spinta tale da farlo spostare fino a 300 metri in aria.
Quindi la vita terrestre, con i suoi strumenti biochimici, potrebbe anche sopravvivere su un pianeta come Marte ovviamente con nuovi e specifici adattamenti all’ambiente.
In primo luogo, gli organismi avrebbero bisogno di un modo per ottenere l’acqua in un ambiente asciutto e molto freddo. Un possibile adattamento potrebbe essere quello di utilizzare una miscela di perossido di idrogeno piuttosto che l’acqua come liquido intracellulare.
Il perossido di idrogeno è un antigelo naturale che aiuterebbe a sopravvivere all’intenso freddo marziano. Oltretutto è anche igroscopico, il che significa che attira naturalmente molecole d’acqua dall’atmosfera.
Durante il giorno, i microrganismi simili a piante sulla superficie marziana, potrebbero effettuare la fotosintesi e arricchire le proprie cellule di perossido di idrogeno. Di notte, quando l’atmosfera è relativamente umida, potrebbero usare il perossido di idrogeno immagazzinato per assorbire acqua dall’atmosfera, simile a come fanno alcune comunità microbiche nel deserto di Atacama.

Ma adesso passiamo a Titano, grazie alla sua maggiore distanza dal Sole, Titano è molto più freddo della Terra. La sua temperatura è in media di -179 gradi celsius. Inoltre, non c’è acqua liquida sulla superficie né anidride carbonica nell’atmosfera. I due composti chimici essenziali per potere dare origine alla vita così come noi la conosciamo.
Se la vita esiste su Titano o un pianeta simile altrove nell’universo, utilizza qualcosa di diverso dall’acqua come liquido intracellulare. Una possibilità alternativa all’acqua potrebbe essere un idrocarburo liquido come metano o etano.
Tali ipotetiche creature userebbero l’ idrogeno al posto dell’ossigeno per farlo reagire con l’acetilene nell’atmosfera e produrre metano invece di anidride carbonica.
Grazie all’ambiente freddo, questi organismi dovrebbero avere cellule enormi e un metabolismo molto lento. Questo potrebbe significare che l’evoluzione e l’invecchiamento avverrebbe molto più lentamente che sulla Terra, forse aumentando la durata della vita dei singoli organismi in modo significativo.
E di esempi se ne potrebbero ancora fare tanti, è il compito degli astrobiologi a prepararci a come potrebbe essere la vita aliena su altri pianeti. L’argomento è affascinante ma solo la scoperta della vita altrove potrebbe finalmente dare un indirizzo più preciso di come si è sviluppata la vita aliena.
ma dovremo aspettare ancora, a quanto pare.
http://www.mdpi.com/2075-1729/5/3/147…
Fonte: Orsobyanco