Bye bye euro: a Livorno l’amministrazione a 5 Stelle lancia moneta locale

eurojpgL’amministrazione vuole iniziare a far circolare tra i negozi dei centri commerciali naturali della città (ad esempio San Jacopo, Colline, Modì…) una moneta complementare, l’Etrusco, sulla scia dell’esperimento presentato nel febbraio del 2014 nei locali del M5S di Cecina dall’associazione Solidarietà in movimento (Sim). L’assessore Paola Baldari, giovedì ha presentato per la prima volta l’iniziativa ai rappresentanti dei Ccn convocati in municipio. In realtà si sono presentati solo in due (Colline e San Jacopo) e una nuova riunione è stata convocata tra venti giorni. «Sperimenteremo la moneta complementare», conferma l’assessora al Tirreno: «Dopo un lungo iter che ha richiesto anche la valutazione della Banca d’Italia, abbiamo convocato i centri commerciali naturali per presentare il progetto. Sono arrivati solo in due, ci dispiace, ma speriamo che al prossimo incontro siano tutti presenti».

Di cosa si tratta? «La moneta complementare – spiega – nella prima fase dell’applicazione si traduce in buoni sconto, ma può diventare molto di più, se davvero prende piede e si crea un circuito che coinvolge gli studi professionali. Negli ultimi mesi abbiamo collaborato con l’associazione Sim che a Cecina ha già raggiunto un risultato positivo. Questo tipo di moneta può essere importante in un momento di crisi come questo: fidelizza, crea una rete tra commercianti e cittadini, è un modo in più per provare a facilitare il commercio». «Vorremmo che almeno uno dei nostri centri commerciali naturali – aggiunge per ora – ci credesse e iniziasse a usarla. Lo avevamo scritto nel programma a 5 Stelle: giovedì c’è stato il primo confronto, ma ci stiamo lavorando da molti mesi».

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Ma come funzionerebbe se davvero entrasse in circolazione? «Si chiama moneta complementare chiarisce Domenico Caricari, di Sim perché può affiancare la moneta che ha corso legale». In altre parole non può essere usata al posto dell’euro per pagare ad esempio le bollette. «Abbiamo fatto molti studi – riprende – i cittadini potranno guadagnare potere di acquisto. Un livornese sarà ad esempio messo in condizione di andare in pizzeria e pagare 80 euro anziché 100, quindi di vedersi applicare uno sconto del 20%, dando la differenza in Etruschi, che il pizzaiolo a sua volta potrà riutilizzare in altro negozio del circuito Sim, come previsto dalla normativa. Il vantaggio sta qui». Quindi per stare nel sistema ci si deve associare. «Stiamo predisponendo – fa sapere – sia la versione cartacea che la versione “carta di credito”. A Cecina abbiamo 150 iscritti, ma è chiaro che il coinvolgimento di Livorno farebbe crescere il circuito».

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