Se siete regolari bevitori di tè forse vi farà piacere scoprire che, secondo i ricercatori del Wuyishan Municipal Hospital cinese, il vostro vizio permette di proteggervi dalla rigidità arteriosa del cuore, una condizione clinica che riduce l’aspettativa di vita e incrementa il rischio di malattie cardiovascolari. Lo studio, intitolato “A Cross-sectional Study of the Relationship Between Habitual Tea Consumption and Arterial Stiffness” e pubblicato sul Journal of the American College of Nutrition, ha monitorato 5.006 pazienti, maschi e femmine, tra i 40 e i 75 anni suddivisi in quattro gruppi.
Il primo gruppo era composto da consumatori abituali di tè da oltre 10 anni, il secondo da consumatori abituali tra i 6 e i 10 anni, il terzo da consumatori abituali tra 1 e 5 anni e il quarto da non consumatori abituali.
Con “consumatore abituale”, spiegano i ricercatori, si intende una persona che beve tè almeno una volta a settimana.
I test effettuati sui partecipanti hanno permesso di misurare la velocità dell’onda di polso e l’indice pressorio caviglia-braccio al fine di determinare l’insorgere della rigidità arteriosa nell’aorta e nell’arteria periferica del cuore. I dati raccolti hanno mostrato che il consumo di tè è inversamente proporzionale alla velocità dell’onda di polso: più i partecipanti avevano consumato tè, più la velocità diminuiva e meno era la rigidità arteriosa.
Come è possibile?
Secondo gli studiosi l’effetto protettivo provocato dal tè è dovuto ad una reazione chimica che avviene nelle cellule endoteliali quando entrano in contatto con i composti chiamati catechine, una specie di flavonoidi, che abbondano nel tè. Se i flavonoidi aiutato a rilassare i vasi sanguigni, le catechine rilasciano protossido di azoto che agiscono positivamente sulle arterie.
Fonte: http://scienze.fanpage.it/il-te-puo-ridurre-i-rischi-di-malattie-cardiovascolari/