Quattromila forme di Grana Padano sequestrate dai NAS e oltre 30 persone indagate. Questi i numeri dell’inchiesta che è partita da Brescia e si è rapidamente espansa alle provincie di Mantova, di Cremona e di Bergamo.
Al centro dell’indagine l’inquietante scoperta del nucleo antisofisticazione dei carabinieri di Brescia, che hanno portato alla luce l’utilizzo, da parte di allevatori e caseifici locali, di latte contaminato da aflatossine, sostanze cancerogene. Il latte alterato era stato utilizzato specialmente per produrre Grana Padano e provolone.
Secondo l’inchiesta di NAS, durata circa sei mesi e avviata a proposito di 5 caseifici nel bresciano, gli indagati, tutti piccoli allevatori, avrebbero contraffatto il latte con valori di aflatossine oltre i limiti di legge, diluendolo. Lo avrebbero così rivenduto ad aziende casearie che spesso non sapevano con quale materia prima stavano realizzando i loro prodotti. Per legge quel latte, tuttavia, doveva essere distrutto.
Alcune aziende casearie si sono tuttavia accorte dei valori fuori norma di aflatossine, e hanno denunciato l’accaduto alle autorità. Tra queste il caseificio Ambrosi e la Centrale del Latte. Le forme di Grana Padano sono state tutte sequestrate nel medesimo stabilimento della Bassa bresciana, e saranno analizzate dai laboratori dell’ATS, azienda di tutela della salute. (FONTE)