
Ricordate l’entusiasmo di Matt Taylor, project scientist di Rosetta, alla notizia del ristabilito contatto fra la sonda e Philae, il lander che ha tenuto mezza Europa col fiato sospeso? Ebbene, l’annuncio arrivato in quest’istanti dall’Agenzia Spaziale Europea, penultima puntata della saga spaziale più suggestiva del continente, è altrettanto memorabile: Philae è stato ritrovato. Al 90esimo minuto, dopo mesi di ricerche senza esito e meno di quattro settimane alla fine della missione, la camera ad risoluzione OSIRIS a bordo dell’orbiter è riuscita, il 2 settembre 2016, a scattare una sequenza di foto che non lasciano dubbio alcuno: è il nostro lander, mezzo affondato in una crepa nella roccia al punto che vien da chiedersi come sia riuscito a portare comunque a termine gran parte della sua missione scientifica. VIDEO:
Missione, ha sottolineato lo stesso Matt Taylor, che proprio grazie a queste immagini fa un ulteriore, significativo balzo in avanti: i dati collezionati da Philae quand’era ancora vivo, ora che se ne conosce finalmente il contesto di raccolta, acquistano un valore ancora maggiore.
Scienza a parte, però, l’immagine di questo eroico Wall-E tutto europeo, che ci raggiunge ormai insperata da centinaia di milioni di km, ci permette di dargli il saluto che si è ampiamente guadagnato sul campo. Per l’ultimo atto, però, c’è tempo fino al 30 settembre, e chissà che sorprese ancora ci riserva quest’incredibile missione spaziale. (Fonte: MEDIA INAF – Notiziario dell’Istituto Nazionale di Astrofisica)