Quando Berlusconi ammise: “l’euro è un imbroglio, gli stati hanno rinunciato al diritto di stampare moneta”

berlusconi“L’euro è un imbroglio, gli stati hanno rinunciato al diritto di stampare moneta”, lo affermò già anni, nel 2012, Silvio Berlusconi durante la presentazione del libro dell’ex ministro Renato Brunetta, “Il grande imbroglio”, per sparare a zero contro l’euro. Tre sono i bersagli: oltre alla moneta unica, bollata proprio come «un imbroglio», il Cavaliere punta il dito contro la Germania e, senza citare direttamente Mario Monti, se la prende con il «clima di paura» generato «dalla troppa tassazione» introdotta dall’Esecutivo. VIDEO:

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Ma la prima uscita pubblica dopo tanto tempo è l’occasione, spiega in premessa il Cavaliere, per lanciare «l’operazione verità» e spiegare i motivi che lo hanno costretto a dimettersi. Il primo a finire sul banco degli imputati è l’euro. Le critiche alla moneta unica non sono nuove, ma questa volta Berlusconi alza ancora di più il tiro bollandola come «grande imbroglio» e definendo «suicida» il cambio a 1,927 lire confondendo però le cifre visto che un euro è pari a 1936,27 lire. Pensare ora che l’Italia possa uscire dalla moneta unica è impensabile ma per Berlusconi ci sono altre soluzioni. La prima è che ad andare via dalla zona euro sia la Germania «non sarebbe una tragedia», spiega alla platea che accoglie la proposta con un applauso. In caso contrario l’altra soluzione sul tavolo è che la Bce segua il modello americano e diventi prestatrice di ultima istanza.

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Che il `nemico´ sia la Merkel e la politica di rigore imposta da Berlino è uno dei passaggi a cui il Cavaliere dedica più tempo ricordando di «essere isolato in Europa» nella battaglia contro le politiche di austerity rivendicando però di aver bloccato «come unico premier «imprenditore» nel Consiglio Ue la tobin tax voluta invece da Parigi e Berlino. L’affondo prosegue arrivando ai tempi più recenti e all’approvazione del cosiddetto Fondo Salva-Stati: «Per avere aiuti bisogna firmare un memorandum – è il ragionamento – che contiene norme di austerity. Norme – accusa l’ex capo del governo – che portano l’economia al collasso e a una spirale recessiva».

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