Una startup francese ha creato “eugène“, una sofisticata pattumiera dotata di lettore di codice a barre in grado di distinguere automaticamente i rifiuti, in modo da suggerire all’utente quale sia il sacchetto giusto da utilizzare. Non solo: la pattumiera in questione memorizza tutti i codici a barre in un database, avvisando l’utente quando ad esempio è arrivato il momento di comprare altre uova.
Se da un lato l’invenzione risulterebbe molto utile a chi non è in grado di identificare gli oggetti (anche se sarebbe piuttosto il caso di imparare piuttosto che evitare di ampliare la propria conoscenza delegando il tutto ad un macchinario utile ma non necessario) dall’altra parte è evidente come all’azienda in questione si spalanchino porte su un ipotetico ma non troppo inverosimile “Big Data dei rifiuti” ovvero l’immagazzinamento di dati che potrà essere puoi venduto al miglior offerente, in questo caso alle società di prodotti alimentari, come fa Google già da parecchio tempo con i dati raccolti dalle ricerche sul web. Immaginiamo ad esempio che la Nestlè voglia sapere quanti utenti hanno acquistato il “Nesquik” per poi sapere dove sono stati consumati per effettuare una statistica concreta. Con questo nuovo giocattolino il gioco è fatto. Il VIDEO:
