Alla forza di gravità non si comanda, men che meno a quella immane prodotta dal buco nero al centro della nostra galassia, la Via Lattea, che trascina al suo interno tutto quello che capita nel suo raggio d’azione: perfino stelle, che vengono letteralmente sbriciolate e fagocitare dal vorace corpo celeste. Alcune briciole di questo pasto, fatte di gas e polveri appartenuti all’astro ingurgitato vengono proiettate con grande velocità lontano dal buco nero. Briciole per modo di dire, visto che possono riaggregarsi e raggiungere masse di taglia planetaria.
Eden Girma, dell’Università Harvard e membro del Banneker/Aztlan Institute, ha effettuato dei calcoli per capire meglio la traiettoria di questi oggetti. Secondo i suoi studi, il più vicino di essi si troverebbe a qualche centinaia di anni luce dalla Terra, e la sua massa sarebbe simile a quella di Nettuno o di parecchi Giove messi insieme.
L’evoluzione di questi proiettili galattici è decisamente più rapida dei pianeti che costituiscono il nostro Sistema solare. Il buco nero può divorare la stella malcapitata anche in appena un giorno e dopo un anno i suoi resti hanno formato già degli agglomerati solidi simili a pianeti. Giove in confronto ha impiegato milioni di anni per formarsi. Lo stesso processo distruttivo avviene quasi sicuramente anche in altre galassie dove è presente un buco nero supermassiccio al centro: anche Andromeda sembra possedere questi oggetti più simili a proiettili che a pianeti, che puntano dritti dritti verso la Via Lattea. Tranquilli però: prima che si affaccino nella nostra galassia ci vorranno parecchie centinaia di milioni di anni!
Servizio di Marco Galliani
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