E’ stata presentata una “foglia bionica“: non un cibo ma una biomacchina capace di fertilizzare i terreni sterili per promuovere la produzione agricola in terreni sterili ed in condizioni disagiate.
L’idea sembra banale: usare delle foglie per fare del fertilizzante, un processo antico come il mondo, per ridistribuire alla pianta gli elementi nutritivi. La differenza tra le foglie “tradizionali” e il dispositivo tradizionale è che la foglia bionica è in grado di scomporre l’acqua in idrogeno ed ossigeno per fabbricare biomassa.
Una risposta alla crisi alimentare globale temuta entro il 2050? Ad ideare l’invenzione è il ricercatore Daniel G. Nocera. Il sistema prevede anche l’utilizzo di batteri che mangiano anidride carbonica per sintetizzare bioplastica (idrogeno immagazzinato) continuando ad assorbire azoto e producendo nuovo fertilizzante.
L’ideazione potrebbe rivelarsi utile per promuovere un’agricoltura tutto sommato naturale ed efficace.
Ne ha parlato un servizio di Leoonardo:
La biomacchina che fertilizza i terreni sterili di rassegnaweb