Il 30 giugno è stato recentemente dichiarato dalle Nazioni Unite Giorno Internazionale dell’Asteroide per ricordare l’evento di Tunguska del 1908, quando un piccolo asteroide esplose sopra una zona disabitata della Siberia, devastandola. Una ricorrenza che vede diverse iniziative volte a promuovere la consapevolezza del rischio rappresentato dagli asteroidi più grandi, fortunatamente piuttosto rari. Con quelli più piccoli ci conviviamo quotidianamente, visto che sull’atmosfera terrestre impatta ogni giorno l’equivalente di un centinaio di tonnellate di sassi extraterrestri, materiali che per la maggior parte si liquefanno in atmosfera, raffreddandosi poi in minuscole palline che scendono a terra con la pioggia. Ed è in realtà relativamente semplice andare a caccia di questa polvere aliena che si annida ovunque scorra acqua piovana, come negli scoli, uno dei terreni di caccia preferiti dai collezionisti di micrometeoriti. Usando tecniche simili a quelle dei cercatori d’oro e una calamita si riescono a setacciare delle sferule che devono essere analizzate al microscopio per classificarle come effettivamente di origine extraterrestre.
Servizio di Stefano Parisini
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Occhi puntati su grandi asteroidi e micrometeoriti
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