Italia: il saluto romano diventa reato. Due anni di carcere per “reato di propaganda fascista”

Il Saluto romano? Un reato: via libera dell’Aula della Camera alla proposta di legge, a prima firma Emanuele Fiano (Pd), che introduce l’articolo 293-bis nel codice penale relativo al reato di propaganda fascista. I voti a favore sono 261, i voti contrari 122 e 15 gli astenuti. Hanno votato a favore Pd, Ap, Mdp, Sinistra italiana, Civici e Innovatori, Ds-Cd. Hanno votato contro M5S, FI, Lega, FdI, i verdiniani. Il testo, composto di un unico articolo, è stato modificato durante l’esame da parte dell’Assemblea.

La nuova formulazione recita: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero dei relativi metodi sovversivi del sistema democratico, anche attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne fa comunque propaganda richiamandone pubblicamente la simbologia o la gestualità, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici».

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Il saluto romano non ha origini fasciste: così detto perché in passato fu ritenuto derivare da una tradizione dell’Antica Roma, è una forma di saluto utilizzata in varie parti del mondo nel periodo a cavallo tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, che prevede il braccio destro alzato di circa 135 gradi rispetto all’asse verticale del corpo con il palmo della mano rivolta verso il basso e le dita unite.

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La cinematografia e la tradizionale iconografia hanno diffuso altri tipi di gesti di saluto: il saluto detto legionario che consiste nel battere il pugno o la mano destra tesa sul petto (usato in parte ancora oggi in certe forme di “presentat’arm” militare), e il saluto detto gladiatorio, consistente nell’affiancare l’avambraccio destro di chi saluta a quello di chi si vuol salutare e scambiarsi una reciproca stretta al di sopra del polso.

Il significato originario del saluto romano era molteplice, prevalendo quello augurale, con il quale si voleva trasmettere un influsso benefico dal salutante al salutato (la stessa etimologia di “saluto” discende da salutem iuvare, augurare buona salute), ma può essere inteso anche come un gesto di pace per il fatto che si mostra il palmo della mano maestra vuoto e quindi inoffensivo.

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Il saluto romano è noto per essere stato utilizzato dal regime fascista italiano e dal regime nazista tedesco nella prima metà del Novecento. Tuttavia si tratta di un frutto di azioni e simbolismi recuperati da culture ben distanti da quelle del XX secolo, così come la svastica  (che fu usata come simbolo del partito nazionalsocialista tedesco nonostante questa avesse fosse in origine un’icona simbolica che si ritrova presso molte popolazioni dalla preistoria fino in età storica, variamente interpretata nel quadro del simbolismo solare: consiste in una croce a quattro bracci di uguale lunghezza, terminanti ciascuno in un prolungamento ad angolo retto volto verso sinistra).

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Questo tipo di saluto non è da intendere come la salutatio militaris, ovvero il saluto militare codificato nell’Antica Roma, che invece sembra essere del tutto analogo al saluto militare moderno, ritenuto erroneamente un’invenzione medioevale.

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