Lo sapete quanto inquinante produce la vostra automobile di media potenza che percorre 100 km? Ve lo ricorda Luca Mercalli nelle sue Pillole di Mercalli. È bene rammentarlo spesso. Fare cento chilometri con un’auto nemmeno tanto vorace vuol dire riscaldare il clima.
Utilizzare la bici, oltre ad evitare inutili congestionamenti del traffico veicolare, aiuta a star bene fisicamente perché contribuisce al corretto allenamento del corpo e dunque ad una miglioria generale alla circolazione sanguigna dell’individuo. Al contempo, ci aiuta ad evitare le emissioni di gas inquinanti che, oltre a causare il famigerato effetto serra, aumentano la probabilità di malattie di tipo neoplastico (tumori) nel nostro organismo. Non a caso, proprio negli ultimi giorni la nostra redazione ha volutamente dato risalto ai preoccupanti dati emersi dagli ultimi monitoraggi dell’Arpa Puglia nella nostra città: grazie alla centralina sita in via Vaccina, ha registrato due sforamenti differenti negli ultimi giorni: PM10 e PM2. Circa il 60% dei PM10 è composto da particelle più piccole, dette PM2,5, le quali sono capaci di raggiungere in 30 giorni le porzioni alveolari dei polmoni.
È costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide denominato in gergo tecnico aerosol: esso, infatti, è un insieme di particolati, ovvero particelle solide e liquide disperse nell’aria con dimensioni relativamente piccole. Queste particelle presenti nell’atmosfera sono indicate con molti nomi comuni: polvere e fuliggine per quelle solide, caligine e nebbia per quelle liquide. Secondo ricerche sperimentali su pazienti di città USA e a Milano: il particolato riduce l’aspettativa di vita di 1-2 anni e in particolare di 0,77 anni ogni 10 µg/m³ di PM2,5; il PM10 aumenta l’asma tutto l’anno e le bronchiti in inverno (a causa degli idrocarburi policiclici aromatici); il PM2,5 è un probabile fattore di rischio per l’insorgenza di tumori.
Oltre a questo, vi è un aggravante: i motori a diesel. Il diesel causa ancora 10mila morti in Europa e, manipolati dai produttori per farli apparire sulla carta più ecologici di quanto siano (lo scandalo conosciuto come Dieselgate), sono responsabili di circa 5mila morti all’anno a causa dell’inquinamento atmosferico da loro prodotto. L’Italia è l’hotspot europeo per l’inquinamento da ossidi di azoto e particelle fini. Utilizzare la bicicletta al posto dell’auto in città è quindi un investimento: si risparmia tempo, denaro e anche le medicine. Linkiamo qui sotto il video diffuso da Mercalli:
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