Il cancro è una delle principali cause di morte nei bambini di tutto il mondo e l’incidenza registrata tende ad aumentare nel tempo. I dati internazionali comparabili sull’incidenza del cancro infantile negli ultimi due decenni sono scarsi.
E’ stata effettuata un’indagine che mirava a fornire dati locali comparabili a livello internazionale sull’incidenza del cancro infantile per promuovere la ricerca delle cause e l’implementazione del controllo del cancro infantile. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) in collaborazione con l’Associazione internazionale dei registri del cancro hanno seguito questa ricerca che ha riguardato 62 paesi a livello mondiale distribuiti in 5 continenti. Lo studio doveva seguire 532 registri tumori, ma solo 132 hanno risposto con dei dati attendibili.
I tumori riguardano un gran numero di ragazzi nel mondo, si è passati da 124 casi per milione di bambini fra 0 e 14 anni nel 1980 a 140 casi nel 2010. Dalla ricerca emerge un fattore preoccupante per il nostro paese, l’area del mondo in cui si registra un’elevata incidenza di tumore tra o-14anni e tra 15-19 è il Sud Europa in particolare: Croazia, Cipro, Italia, Malta, Portogallo, Spagna.
In l’Italia,solo 15 registri su 47 accreditati sono stati considerati nell’analisi e non ci è alcuna presenza di registri più vecchi per poter ricostruire una sorta di storia a riguardo. In Italia inoltre sembrerebbe ci siano le più elevate incidenze rispetto a tutti gli altri paesi Europei addirittura in 4 registri italiani (Umbria, Modena, Parma e Romagna), si superano i 200 casi fra 0-14 anni per milione di bambini l’anno.
Il cancro nell’infanzia dovrebbe farci preoccupare, di certo i bambini non possono avere uno stile di vita errato come è possibile invece per un adulto, ecco perchè si comincia a pensare che questi tumori siano legati al fatto che moltre sostanze cancerogene e tossiche vengano passate al feto già durante la gravidanza, sembrerebbe ci siano 300 tipi di sostanze tossiche presenti nel cordone ombelicale.
Lorenzo Tomatis era stato fra i primi scienziati a far notare questo fenomeno e ne parla:
“Non credo plausibile ipotizzare che Germania, Francia, Austria o Regno Unito siano meno industrializzati di noi: dov’è quindi la differenza? Difficile ovviamente dirlo, ma un’interpretazione del tutto personale è che il nostro paese si distingue per i fenomeni corruttivi: i controlli ambientali sono scarsi e spesso non affidabili, i disastri ambientali sono ricorrenti, le bonifiche rimangono inattuate e non è difficile quindi ipotizzare che le mappe della corruzione, dell’inquinamento e quindi delle malattie coincidano. Purtroppo, il prezzo più elevato lo pagano i bambini, perché sappiamo bene che sono molto più suscettibili all’inquinamento rispetto agli adulti. Più che mai quindi appare urgente, soprattutto per il nostro paese, la necessità di un nuovo paradigma che ponga al centro il risanamento dell’ambiente ed aumenti le risorse dedicate ad una reale riduzione dell’inquinamento.”
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