Il tatuaggio sugli animali è nato anni fa, per poter applicare un semplice codice per l’identificazione, che si tratti di animali domestici, ma anche dall’allevamento. Ma già da qualche anno oltreoceano si sono cominciati ad effettuare tatuaggi sul manto animale per “bellezza”. Spesso i proprietari che già avevano un tatuaggio su se stessi, hanno voluto tatuare anche un loro amico a quattro zampe per sentirsi più uniti a lui, oppure semplicemente per una questione estetica.
Tatuare un animale, prevedere il medesimo procedimento dell’uomo. L’animale viene sdraiato sul lettino e se serve viene effettuata un’anestesia locale, ma si sa benissimo che comunque realizzare un tatuaggio è fastidioso e a volte anche doloroso. Decidere di sottoporre un animale che non ha scelto di essere in quel posto, è davvero una cattiveria.
A dimostrazione che è una vera e propria tortura per gli amici a quattro zampe, c’è l’esempio di tre casi: uno in Russia e due in Danimarca in cui mentre degli animali venivano tatuati per puro piacere dei loro padroni, sono morti per le atroci sofferenze e per la paura.
Una pratica inutile e crudele, che dovrebbe essere fermata, invece che diffusa. Negli Stati Uniti ( dove è partito tutto) è stato proposto un disegno di legge che vieta questa pratica. Ci auguriamo che questo divieto, si diffondi a macchia d’olio in tutti i paesi che hanno iniziato a praticarlo.
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