Animali simili a pesci o crostacei nel nostro Sistema Solare? Gli indizi sui satelliti naturali di Giove e Saturno

Le quattro lune più grandi di Giove, in ordine di distanza dal pianeta: Io, Europa, Ganimede e Callisto. Crediti: Nasa

Esiste la vita all’infuori del Sistema Solare? Molto probabilmente, si. Anche se, forse, molto diversa da quella umana (niente omini verdi o grigi, sino a prova contraria!). E mentre molti appassionati  si impegnano a sprigionare le sfumature delle propie capacità di immaginazione nei confronti di pianeti lontanissimi dal nostro, questi, non tengono conto che, la vita, forse sottoforma di animali acquatici simili a pesci e/o a crostacei, potrebbe essere presente anche in alcuni satelliti del nostro sistema Solare:

 

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Io, satellite naturale di Giove

Molto spesso, il primo pianeta all’infuori della Terra e più vicino ad essa che in passato potrebber aver ospitato forme di vita che viene subito in mente ai pensieri dei comuni osservatori è senza dubbio il pianeta rosso (Marte). Eppure, negli ultimi decenni, la ricerca di potenziali forme di vita nel nostro Sistema Solare si è focalizzata su satelliti del diametro più ridotto di Marte ma altrettanto affascinanti. Attorno al gigante gassoso Giove – che non può ospitare la vita a causa delle sue caratteristiche – ruotano svariati satelliti naturali. Tra questi, ad esempio, ci sono Io ed Europa che potrebbero ospitare acqua liquida:

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Europa, satellite naturale di Giove

I satelliti artificiali che hanno potuto osservare da vicino questi satelliti naturali hanno infatti notato la presenza di geyser e acqua in forma solida (ghiacciata) in superficie. L’ipotesi è che, sotto la superficie ghiacciata, possano nascondersi oceani di acqua in stato liquido e quindi, forse, persino forme di vita. Ma come potrebbero questi animali essere ospitati in ambienti così freddi lontani dal Sole? Come ricorda anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica, questi satelliti di Giove subiscono una forma di riscaldamento non dal Sole ma dal gigante gassoso: grazie a un processo chiamato riscaldamento mareale, le spinte gravitazionali delle lune del gigante gassoso e del pianeta stesso, allungano e schiacciano i satelliti abbastanza da riscaldarli! A questo, poi, si aggiunge un altro dettaglio importante che potrebbe sostenere la teoria della vita su questi satelliti:

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Sino ad alcune decine di anni fa, la comunità scientifica internazionale era quasi del tutto convinta che la vita sulla Terra fosse totalmente dipesa dalla presenza di raggi solari. Questo sino a quando non si è scoperto un ecosistema di geyser sottomarini che, grazie alle reazioni chimiche scatenate nei fondali, ospita alcune tipologie di crostacei ed altri animali. In base a questa constatazione moderna, dunque, è possibile immaginare che nei presunti oceani sotterranei di Europa – che, nonostante le dimensioni ridotte, custodirebbe al suo interno più acqua di tutti gli oceani terrestri messi insieme! – possano proliferare organismi acquatici, forse non molto diversi da quelli presenti negli angoli più bui dei nostri oceani. Ma è soltanto un’ipotesi. Un altro satellite, poi, ha notato la presenza di sbuffi d’acqua liquida dai geyser di Encelado, satellite naturale di Saturno:

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Encelado, satellite naturale di Saturno

I giganti gassosi del nostro Sistema Solare, dunque, potrebbero essere i punti di riferimento di micromondi potenzialmente utili allo sviluppo di organismi extraterrestri. Le prossime missioni spaziali potrebbero dare conferma o smentita di questa potenziale presenza nel nostro Sistema Solare. L’impressione è che meccanismi simili (geyser e presenza di acqua libera) possano aver favorito lo sviluppo della vita sulla Terra e per questo simili contesti potrebbero ripetersi anche in altri pianeti o satelliti naturali. A tal proposito, riportiamo qui sotto un interessante video in lingua italiana diffuso su YouTube:

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