Le indagini dei medici italiani stanno rivelando nuove verità riguardanti il Sars-CoV-2 grazie alle analisi approfondite di elementi organici di pazienti ricoverati mesi prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria:
Come riportato da fonti giornalistiche telematiche, infatti, è stato confermato un altro caso precedente persino a quello del bimbo che già a dicembre 2019. Grazie a uno studio dell’Università Statale pubblicato sul British Journal of Dermatology si può ulteriormente confermare l’idea di Codogno come primo caso mediatico ma non assoluto, confermando invece l’ipotesi che vedeva il virus in italia già molto tempo prima del lockdown:

“Milano, la più grande città del nord Italia, è stata una delle prime aree metropolitane europee a essere stata colpita dalla pandemia COVID ‐ 19. Abbiamo analizzato biopsie cutanee di pazienti di Milano con dermatosi e tamponi PCR positivi per SARS ‐ CoV ‐ 2 in diversi stadi dell’infezione (1,2). I risultati sono stati confrontati con le biopsie cutanee di 20 pazienti con dermatosi non diagnosticata con COVID-19 , che erano ad alto rischio di infezione da COVID-19″ – si legge nel testo introduttivo dello studio – realizzato con il supporto dei laboratori dell’Istituto Europeo di Oncologia e Centro Diagnostico Italiano – pubblicato sul British Journal of Dermatology. I ricercatori hanno individuato il virus attraverso una biopsia effettuata su una paziente colpita da arrossamenti sulla pelle. Gli esami hanno permesso di individuare la presenza di sequenze geniche dell’RNA del virus, praticamente quelle che potremmo definire le impronte digitali del Covid-19 nel tessuto cutaneo.
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