Un team di scienziati britannici ha un piano provocatorio per prevenire i suicidi:
approvvigionarsi di acqua potabile con il litio, un farmaco psicoattivo, che viene spesso prescritto come stabilizzatore dell’umore. A prima vista sembra un bluff, ma l’idea è stata presa sul serio, anche se considerata subito come un profondo eccesso medico. Ma Vice riferisce che la proposta ha recentemente preso piede nei circoli scientifici. Vale anche la pena notare che parte dell’acqua contiene già naturalmente basse quantità di litio. E in una ricerca pubblicata la scorsa settimana sul British Journal of Psychiatry, gli scienziati di una coorte di università del Regno Unito hanno identificato un collegamento che presenta naturalmente il litio e tassi di suicidio inferiori. Pertanto, suggeriscono, si potrebbero salvare più vite mettendo il farmaco nelle riserve idriche delle comunità ad alto rischio:

“In questi tempi senza precedenti di pandemia di COVID-19 e il conseguente aumento dell’incidenza delle condizioni di salute mentale, accedere a modi per migliorare la salute mentale della comunità e ridurre l’incidenza di ansia, depressione e suicidio è sempre più importante”, Anjum Memon, autore principale e presidente di epidemiologia presso la Brighton and Sussex Medical School, ha dichiarato in un comunicato stampa. Ma l’unico modo per testare ulteriormente questa idea entra in un territorio estremamente spinoso. Vice riporta che gli scienziati dietro lo studio suggeriscono di condurre “prove comunitarie randomizzate” che fondamentalmente implicherebbero l’immissione silenziosamente del litio nell’approvvigionamento idrico di alcune comunità con alti tassi di condizioni di salute mentale o decessi per suicidio. È una vendita difficile:
Vice riferisce che gli scienziati ancora non conoscono nemmeno la concentrazione ideale di litio nel sangue alla quale si verificano gli effetti di schermatura del suicidio suggeriti. E questo senza entrare nell’etica medica della proposta, che mette in tensione il bene collettivo con l’autonomia medica individuale.