Brutte notizie per un mammifero acquatico, dichiarato “funzionalmente estinto“. A confermarlo sono gli scienziati che hanno dedicato studi approfonditi su di esso:
fonte foto embed: National Geographic
Parliamo del dugongo (Dugong dugon) un mammifero marino dell’ordine dei Sirenia che comprende anche tre specie di lamantini e protagonista di un nuovo studio scientifico – cui esiti sono stati pubblicati sulla rivista Royal Society Open Science nell’agosto del 2022 – che esprime forti preoccupazioni per il futuro della specie, facendo una conclusione a dir poco drammatica. Ecco cosa vuol dire funzionalmente estinto:
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Cosa significa che il dugongo (e anche il koala!) è funzionalmente estinto:
Un organismo “funzionalmente estinto” è quello che può avere alcuni individui ancora in vita ma che, quasi sicuramente, non si riprenderà mai (come accaduto ad esempio al Martha il piccione viaggiatore o alla tartaruga Lonesome George dell’isola di Pinta). Alcuni organismi sono “estinti in natura”, il che significa che non possono più essere trovati nelle aree in cui un tempo abitavano. Per quanto riguarda i dugonghi, nonostante siano animali sociali, di solito sono solitari o si trovano in coppia a causa dell’incapacità dei letti di fanerogame di sostenere grandi popolazioni. A questo si aggiunge una proliferazione piuttosto lenta che di certo non aiuta la specie ad aumentare di numero. Un tempo, questi simpatici animali vivevano persino vicino all’Italia:
fonte foto embed: worldwildlife.org
È stato infatti confermato che i dugonghi un tempo abitavano le acque del Mediterraneo forse fino a dopo l’ascesa di civiltà lungo il mare interno. Questa popolazione probabilmente condivideva l’ascendenza con la popolazione del Mar Rosso e la popolazione del Mediterraneo non era mai stata numerosa a causa di fattori geografici e cambiamenti climatici. Il Mediterraneo è la regione in cui i Dugongidi hanno avuto origine nell’Eocene medio-tardo, insieme al Mar dei Caraibi. Quando non hanno abbastanza alghe da mangiare, i dugonghi possono ritardare la riproduzione. E poiché l’ erba marina scompare sempre più dagli oceani del mondo, le popolazioni di dugongo possono cadere in una spirale discendente. L’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) elenca i dugonghi come “vulnerabili” su scala globale e il governo cinese li ha classificati come “Animali protetti con chiave nazionale di grado 1“, il più alto livello di protezione del paese, dal 1988. Ma i ricercatori hanno notato che lo stato dei dugonghi nelle acque cinesi era “mal compreso”, scrivono nella pubblicazione scientifica, quindi hanno deciso di saperne di più:
fonte foto embed: Pinterest
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno intervistato centinaia di pescatori professionisti che vivono e lavorano in quattro province marittime meridionali – Hainan, Guangxi, Guangdong e Fujian – che comprendono l’intera gamma conosciuta di habitat del dugongo al largo della costa cinese. Hanno anche studiato tutti i documenti storici disponibili, dal XX secolo ad oggi. Le conversazioni con i pescatori esperti hanno dipinto un quadro cupo: dei 788 partecipanti allo studio, che pescavano in media da 25 anni, soltanto il 5% ha riferito di aver mai visto un dugongo. Nonostante la Cina si stia impegnando per ripristinare e recuperare le fanerogame “una priorità chiave per la conservazione“, i ricercatori affermano che gli sforzi potrebbero essere troppo piccoli ed in ritardo con il disperato tentativo di salvaguardia della specie acquatica. Nell’auspicio che possa verificarsi un “miracolo”, vi lasciamo per ora con questi emozionanti video che mostrano alcuni esemplari di dugonghi adulti con cuccioli al seguito:
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Un video pubblicato alcuni anni fa mostra alcuni ricercatori in Thailandia che si prendono cura di un cucciolo di dugongo prima di liberarlo in acque marine: