Questa è la storia di Alfonsina, una ragazza che viveva tra le campagne emiliane. Molti la definivano “Una matta con il diavolo in corpo!“. Conosciamola meglio!
Alfonsina nasce a Castelfranco Emilia il 16 marzo 1891 e si appassiona presto ad uno sport che all’epoca una donna non avrebbe minimamente sognato.
La prima bicicletta entrò in casa nel 1901 grazie a suo padre Carlo Morini, acquistata da un medico, era un mezzo in rottamazione. La ragazza imparò prestissimo ad utilizzarla, da giovanissima partecipò a diverse gare, all’insaputa dei genitori.
Combatte la sua battaglia contro una società ostile per una donna che voleva andare oltre le consuetudini, per fortuna aveva un marito accanto di larghe vedute che la sostiene e la sprona a insistere sul ciclismo.
Nel 1909 partecipa ad una gara San Pietroburgo al cospetto dello Zar Nicola e nel 1924 partecipa al Giro d’Italia, unica edizione fino ad oggi, in cui una donna partecipa assieme agli uomini. È stata professionista dal 1907 al 1936. Una donna forte, caparbia che ha sempre lottato per l’emancipazione e i limiti che la società impone. Ci ha lasciato il 13 settembre del 1959.