
Un’antica tomba – tradizionalmente associata alla levatrice di Gesù – è stata nuovamente scavata dagli archeologi nelle colline a sud-ovest di Gerusalemme. A confermarlo – nel dicembre del 2022 – è stata l’autorità per le antichità:
Il complesso di grotte sepolcrali ebraiche riccamente decorato risale al I secolo d.C. circa, ma in seguito fu associato dai cristiani locali a Salomè, la levatrice di Gesù descritta nei Vangeli. Nel sito fu costruita una cappella bizantina, che per secoli fu luogo di pellegrinaggio e venerazione. La grotta è stata trovata e scavata per la prima volta decenni fa da un archeologo israeliano:
L’ampio piazzale della grotta è ora in fase di scavo da parte degli archeologi come parte di un progetto di sviluppo del sentiero del patrimonio nella regione. Croci e iscrizioni in greco e arabo scolpite nelle pareti della grotta durante il periodo bizantino e islamico indicano che la cappella era dedicata a Salomè. I pellegrini “noleggiavano lampade a olio, entravano nella grotta, pregavano, uscivano per restituire la lampada a olio“, ha detto Ziv Firer, direttore dello scavo. “Ne abbiamo trovati a decine, con bellissime decorazioni di piante e fiori”.

Con una corte di oltre 3.700 piedi quadrati, pavimenti a mosaico e ingressi alle grotte riccamente scolpiti con rosoni e melograni, si ritiene che la camera sepolcrale abbia avuto origine nel periodo romano prima di essere occupata da una cappella cristiana. L’IAA lo ha descritto come uno dei luoghi di sepoltura privati più impressionanti scoperti nel paese. Il design e la disposizione sono la prova, aggiungono gli archeologi, che la famiglia responsabile era estremamente ricca e capace di investire per un lungo periodo di tempo. “La tomba di famiglia attesta che i suoi proprietari erano una famiglia di alto rango nella Giudea Shefelah nel secondo periodo del tempio“, ha detto l’IAA in un comunicato stampa. “Il culto di Salomè, santificato nel cristianesimo, appartiene a un fenomeno più ampio, per cui i pellegrini cristiani del V secolo d.C. incontrarono e santificarono siti ebraici”.

Questo processo di santificazione è stato chiarito nel sito attraverso la scoperta di un piccolo mercato fuori dalla grotta che, tra l’altro, vendeva ai visitatori lampade di argilla, quelle che sono state trovate a centinaia nella grotta. All’interno, una cappella interna dedicata a Salome è piena di croci e iscrizioni scritte in greco, siriaco e arabo, a testimonianza dell’importanza del sito dall’era bizantina fino al periodo islamico. La credenza cristiana sostiene che Salome provenisse da Betlemme e fu chiamata ad aiutare a liberare Gesù. È diventata una seguace di Gesù ed è menzionata nei vangeli. Lo scavo fa parte del Judean Kings Trail, un progetto guidato dal governo che riunisce importanti siti archeologici che si estendono per 60 miglia. Lo sforzo, tuttavia, è controverso dato che si trova al di fuori dei territori occupati di Israele e l’IAA è stata criticata per aver continuato il suo lavoro senza consultare i palestinesi locali. A tal proposito, riportiamo qui sotto alcuni video-approfondimenti diffusi sul web:
#gesù #archeologia
Fonte: https://www.pbs.org/newshour/science/archaeologists-excavate-jesuss-midwife-tomb-in-israel