Una nuova offerta storica turistica per Roma: nell‘Area Sacra di Largo Argentina ha aperto un percorso archeologico nel luogo dove il 15 marzo del 44 a.C. fu pugnalato Giulio Cesare:
Secondo la ricostruzione storica, Cesare, entrato in Senato, si andò a sedere ignaro al suo seggio, dove fu subito attorniato dai congiurati che finsero di dovergli chiedere grazie e favori. Mentre Decimo Bruto intratteneva il possente Antonio fuori dalla Curia, per evitare che prestasse soccorso, al segnale convenuto, Publio Servilio Casca Longo sfoderò il pugnale e colpì Cesare al collo, causandogli una ferita superficiale e non mortale. Cesare invece, per nulla indebolito, cercò di difendersi con lo stilo che aveva in mano, e apostrofò il suo feritore dicendo “Scelleratissimo Casca, che fai?” o gridando “Ma questa è violenza!”. Casca, allora, chiese aiuto al fratello (ἀδελφέ, βοήθει), e tutti i congiurati che si erano fatti attorno a Cesare si scagliarono con i pugnali contro il loro obiettivo. Svetonio racconta:
«Quando si accorse che lo aggredivano da tutte le parti con i pugnali nelle mani, si avvolse la toga attorno al capo e con la sinistra ne fece scivolare l’orlo fino alle ginocchia, per morire più decorosamente, con anche la parte inferiore del corpo coperta. Così fu trafitto da ventitré pugnalate, con un solo gemito, emesso sussurrando dopo il primo colpo; secondo alcuni avrebbe gridato a Marco Bruto, che si precipitava contro di lui: “Anche tu, Bruto, figlio mio!”. Rimase lì per un po’ di tempo, privo di vita, mentre tutti fuggivano, finché, caricato su una lettiga, con il braccio che pendeva fuori, fu portato a casa da tre schiavi.» Cadde ai piedi della statua di Pompeo.[211 Le ultime parole di Cesare sono state riferite in vario modo:
- Καὶ σὺ, τέκνον; (Kai su, teknon?, in greco, “Anche tu, figlio?”)[212]
- Tu quoque, Brute, fili mi! (in latino, “Anche tu, Bruto, figlio mio!”)[213]
- Et tu, Brute? (in latino, “Anche tu, Bruto?”), che è la versione riportata da William Shakespeare nella tragedia Giulio Cesare.[214]
Svetonio riferisce che, secondo il medico Antistio, nessuna delle ferite subite da Cesare fu mortale, con l’eccezione della seconda, in pieno petto.[212] Link video:
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