Mentre la Stazione Spaziale Internazionale orbitava a 260 miglia sopra la Terra il 20 ottobre 2023, l’astronauta Jasmin Moghbeli ha scattato questa immagine di una tempesta nel Mar Arabico, a meno di 700 miglia dalla costa dell’Oman. Oltre a fotografare il nostro pianeta dalla stazione spaziale, la NASA osserva la Terra anche con i satelliti. Questi satelliti raccolgono dati sulle tempeste che gli scienziati possono poi utilizzare per creare prodotti quasi in tempo reale a supporto della risposta alle catastrofi.
Ad esempio, il satellite Global Precipitation Measurement (GPM) della NASA e della JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) osserva frequentemente la struttura delle precipitazioni all’interno dei cicloni tropicali e degli uragani, e il prodotto Integrated Multi-Satellite Retrievals for GPM mappa i tassi di precipitazioni intense nel tempo per fornire consapevolezza situazionale di potenziali eventi alluvionali. Dopo l’atterraggio, i dati ottici raccolti dai satelliti Aqua, Terra, Landsat o Suomi NPP possono mappare l’entità e la gravità delle inondazioni e, qualora le nuvole oscurassero la regione, i dati SAR dei satelliti Sentinel dell’ESA o degli strumenti NASA Airborne Science possono essere utilizzati anche per rilevare le inondazioni. Oltre a fornire informazioni su come si formano e si intensificano le tempeste, i satelliti della NASA forniscono anche input chiave ai modelli meteorologici per aiutare a generare previsioni salvavita.
Credito immagine: NASA/Jasmin Moghbeli
Fonte: https://www.nasa.gov/image-article/observing-storms-from-the-international-space-station/
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