Superato il modello classico della deriva dei continenti: un filmato mostra l’evoluzione delle placche tettoniche da 980 milioni di anni ad oggi – il video

I recenti progressi nelle ricostruzioni tettoniche a placche hanno consentito agli scienziati di produrre modelli capaci di superare l’idea classica di deriva dei continenti e tentando così ricostruire la configurazione completa in evoluzione delle placche tettoniche dei confini delle placche. «Un problema particolare per il Neoproterozoico e il Cambriano è che molte interpretazioni esistenti di dati geologici e paleomagnetici sono rimaste scollegate da periodi più giovani e meglio vincolati nella storia della Terra. Un test importante delle ricostruzioni del tempo profondo è quindi dimostrare la continua fattibilità cinematica dei movimenti tettonici attraverso più cicli di supercontinenti. Presentiamo, per la prima volta, un modello continuo a piastra completa che si estende da 1 Ga fino ai giorni nostri, che include un modello rivisto e migliorato per il Neoproterozoico-Cambriano (1000-520 Ma) che si collega ai modelli del Fanerozoico, aprendo così i tempi pre-Gondwana per analisi quantitative e ulteriori perfezionamenti regionali» – rendono noto gli autori di uno studio scientifico pubblicato nel 2021 su Sciencedirect. Gli autori della pubblicazione scientifica hanno quindi proseguito:

«In questo contributo, riassumiamo innanzitutto gli approcci metodologici alla modellazione full-plate e passiamo in rassegna i modelli full-plate esistenti per selezionare modelli appropriati che producano un singolo modello continuo. Il nostro modello è presentato in un sistema di riferimento paleomagnetico, con un percorso di spostamento polare apparente di nuova derivazione per Gondwana da 540 a 320 Ma e un percorso di spostamento polare apparente globale da 320 a 0 Ma. Sottolineiamo che, sebbene abbiamo utilizzato dati paleomagnetici quando disponibili, il modello è anche vincolato geologicamente, basato su dati conservati dai confini delle placche passate. Questo studio è inteso come un primo passo nella direzione di una ricostruzione tettonica dettagliata e autoconsistente per gli ultimi miliardi di anni di storia della Terra e i nostri file modello vengono rilasciati per facilitare lo sviluppo della comunità».

«Il modello traccia l’evoluzione cinematica di tutta la crosta cratonica e collega il Neoproterozoico al Fanerozoico, comprendendo un intero ciclo di supercontinente e consentendo l’analisi quantitativa delle caratteristiche tettoniche per il tempo profondo. Presentiamo il modello in un sistema di riferimento paleomagnetico, che include un nuovo APWP per Gondwana da 540 a 320 Ma e un GAPWaP da 320 a 0 Ma. Per il Neoproterozoico, il modello utilizza un ibrido»– hanno precisato gli autori dello studio, consultabile online al seguente link.  Il video dell’animazione realizzata dagli stessi autori dello studio scientifico:

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Fonte: https://doi.org/10.1016/j.earscirev.2020.103477

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