E’ vero che tra il 2009 ed il 2019 il ghiaccio in Antartide è aumentato? Quando l’interpretazione parziale dei dati può rivelarsi peggio di una fake news

Sta facendo molto discutere il risultato di uno studio scientifico che rimetterebbe in discussione l’effettivo effetto dei cambiamenti climatici su quantitativo di ghiaccio in Antartide, il continente del Polo Sud. Il condizionale è d’obbligo perché la discussione sembra sia stata sfruttata da coloro che sostengono la tesi che sostiene vi sia una mancanza di prove concrete sulla diretta attribuzione delle attività antropiche come causa o concausa del rapido aumento delle temperature globali. Molto spesso (ma non sempre) coloro che sostengono questa tesi giustificano (guardacaso) l’uso di combustibili fossili ed altre attività che comportano ingenti emissioni di anidride carbonica (come gli allevamenti intensivi). Con questo articolo, GloboChannel.com vuole far luce su quanto menzionato da alcuni siti web negli ultimi tempi. A far parlare di se è uno studio scientifico scientifico pubblicato online nel 2023 che conferma un aumento di una specifica tipologia di ghiaccio in Antartide in un periodo compreso tra il 2009 ed il 2019. Questo studio riporta, sostanzialmente, che:

Cosa dice realmente lo studio sul ghiaccio dell’Antartide:

«Le piattaforme di ghiaccio antartiche forniscono un sostegno di rinforzo alla calotta glaciale, stabilizzando il flusso del ghiaccio a terra e il suo contributo ai livelli globali del mare. Negli ultimi 50 anni, le osservazioni satellitari hanno mostrato che le piattaforme di ghiaccio collassano, si assottigliano e si ritirano; tuttavia, ci sono poche misurazioni del cambiamento nell’area della piattaforma di ghiaccio in Antartide. Qui, utilizziamo i dati satellitari MODIS (Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer) per misurare il cambiamento nella posizione del fronte di distacco della piattaforma di ghiaccio e nell’area su 34 piattaforme di ghiaccio in Antartide dal 2009 al 2019. Nell’ultimo decennio, una riduzione dell’area sulla Penisola Antartica (6693 km 2 ) e nell’Antartide occidentale (5563 km 2 ) è stata controbilanciata dalla crescita dell’area nell’Antartide orientale (3532 km 2 ) e nelle grandi piattaforme di ghiaccio di Ross e Ronne-Filchner (14 028 km 2 ). Il ritiro più grande è stato osservato sulla piattaforma di ghiaccio Larsen C, dove 5917 km 2 di ghiaccio sono andati persi durante un singolo evento di distacco nel 2017, e il più grande aumento di area è stato osservato sulla piattaforma di ghiaccio Ronne nell’Antartide orientale, dove un graduale avanzamento nell’ultimo decennio (535 km 2  yr −1 ) ha portato a un guadagno di area di 5889 km 2 dal 2009 al 2019. Nel complesso, l’area della piattaforma di ghiaccio antartica è cresciuta di 5305 km 2 dal 2009, con 18 piattaforme di ghiaccio in ritirata e 16 piattaforme più grandi in crescita in area. Le nostre osservazioni mostrano che le piattaforme di ghiaccio antartiche hanno guadagnato 661 Gt di massa di ghiaccio nell’ultimo decennio, mentre l’approccio allo stato stazionario stimerebbe una sostanziale perdita di ghiaccio nello stesso periodo, dimostrando l’importanza di utilizzare osservazioni di flusso di distacco variabili nel tempo per misurare il cambiamento» – scrivono gli autori dello studio scientifico che concludono:

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La conclusione dello studio scientifico:

«Questo studio ha generato un set di dati completo sul cambiamento nell’area della piattaforma di ghiaccio su 34 piattaforme di ghiaccio dell’Antartide nell’ultimo decennio. Nel complesso, le piattaforme di ghiaccio sulla Penisola Antartica e sull’Antartide occidentale hanno perso aree rispettivamente di 6693 km2 e 5563 km2 , mentre le piattaforme di ghiaccio dell’Antartide orientale hanno guadagnato 3532 km2 di ghiaccio e le grandi piattaforme di ghiaccio di Ross, Ronne e Filchner sono cresciute di 14 028 km2 ( totale). Questo set di dati è un record ad alta risoluzione spaziale del cambiamento dal 2009 al 2019, che mostra le differenze regionali nel comportamento di distacco della piattaforma di ghiaccio e documenta la frequenza e l’entità degli eventi di distacco della piattaforma di ghiaccio in tutto il continente su scale temporali decennali. Queste osservazioni saranno utili per studi regionali sul cambiamento della piattaforma di ghiaccio in Antartide e possono essere utilizzate come set di dati di input per studi di modellazione o come set di dati di convalida per studi futuri che sviluppano metodi più automatizzati per misurare il cambiamento nella posizione del fronte di distacco della piattaforma di ghiaccio. Studi futuri dovrebbero utilizzare gli archivi di dati satellitari storici per estendere la registrazione del cambiamento dell’area della piattaforma di ghiaccio, il che ci consentirà di stabilire se vi è un cambiamento a lungo termine nella frequenza del parto della piattaforma di ghiaccio in Antartide. Dobbiamo sviluppare e applicare tecniche automatizzate per aumentare la frequenza con cui possono essere effettuate misurazioni del fronte di parto, in particolare su piattaforme di ghiaccio e ghiacciai più piccoli, il che consentirà di caratterizzare e monitorare il comportamento del parto stagionale a più breve termine» – si legge nella parte conclusiva della pubblicazione scientifica. Dunque, sì, è vero che tra il 2009 e il 2019 alcune aree dell’Antartide hanno registrato un aumento del ghiaccio marino. Tuttavia, è importante considerare il quadro completo:

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  • Variazioni regionali:
    • L’aumento del ghiaccio marino è stato osservato principalmente nel Mare di Ross.
    • Al contrario, altre aree dell’Antartide, in particolare l’Antartide occidentale, hanno subito una perdita di ghiaccio.
  • Ghiaccio marino vs. ghiaccio terrestre:
    • L’aumento del ghiaccio marino non compensa la perdita di ghiaccio terrestre (calotte glaciali e ghiacciai), che sta contribuendo all’innalzamento del livello del mare.
    • Il ghiaccio marino si forma e si scioglie annualmente, mentre il ghiaccio terrestre si è accumulato nel corso di millenni.
  • Tendenze a lungo termine:
    • Nonostante l’aumento temporaneo in alcune aree, la tendenza generale a lungo termine è di perdita di ghiaccio in Antartide.
    • Gli studi mostrano che in 40 anni la quantità annuale di massa di ghiaccio perso è aumentata di sei volte.
  • Cambiamento nell’area delle piattaforme di ghiaccio antartiche dal 2009 al 2019:
    • Nel periodo dal 2009 al 2019, l’area delle piattaforme di ghiaccio Ronne e Filchner è aumentata.
    • Nell’Antartide Occidentale, la Piattaforma di Ghiaccio Swinburne ha registrato un tasso di perdita di ghiaccio.

In sintesi, l’Antartide è un continente complesso con dinamiche di ghiaccio variabili. Mentre alcune aree hanno mostrato un aumento del ghiaccio marino nel periodo 2009-2019, la tendenza generale è di perdita di ghiaccio, in particolare di ghiaccio terrestre, con conseguenze significative per il livello del mare. Da notare come gli stessi autori dello studio non facciamo mai direttamente riferimento ai cambiamenti climatici, smentendo l’idea che lo studio possa essere stato realizzato per contrastare la tesi ufficiale che indica invece un aumento globale delle temperature con conseguenze sul ghiaccio presente sul pianeta. Purtroppo, molti lettori, anche in buona fede, tendono ad intepretare alcune notizie solo dal titolo o da forme di reinterpretazione “di parte”, senza approfondire ulteriormente sui dettagli di questi studi scientifici. Gli autori di alcuni siti web – che guardacaso pubblicano solo notizie a favore della tesi negazionista – pubblicano i link a questo genere di studi, tentando così di raccogliere credibilità. Sarebbe interessante capire se coloro che pubblicano questi articoli siano o meno consapevoli del fatto che il loro lettore medio tenderà probabilmente ad accettare i loro interventi così come si leggono, senza approfondire nei dettagli. Il risultato a questo genere di attività può portare ad un contesto distorto, con una della popolazione convinta dell’esatto contrario di quanto la comunità scientifica vuole dimostrare. Come riportato da Climate.gov, progetto dell’Amministrazione nazionale per l’oceano e l’atmosfera (Noaa) del governo statunitense, numerosi studi hanno riportato temperature in aumento nell’Antartide occidentale, ovvero l’area in cui, secondo la ricerca pubblicata su The Cryosphere, le piattaforme di ghiaccio sono aumentate. Nell’Antartide orientale, invece, si legge sempre su Climate.gov, le temperature si sono raffreddate negli ultimi decenni. Secondo una ricerca peer review del 2014 pubblicata su Polar Record, rivista accademica dell’Università di Cambridge con focus sull’Artide e sull’Antartide, la tendenza al raffreddamento potrebbe essere dovuta a un minor numero di masse d’aria oceaniche calde che raggiungono l’interno del continente. Ma, sempre guardacaso, sui siti che menzionano solo quello studio, tutte queste fonti aggiuntive tendono a scarseggiare. Ai lettori consigliamo di consultare più fonti disponibili per ogni argomento, evitando invece un atteggiamento passivo: come nella cosiddetta “ideologia Green” potrebbero esserci gravi criticità e contraddizioni (si pensi all’impatto ambientale per la costruzione di nuove auto elettriche) così per l’ideologia negazionista potrebbero celarsi gli interessi di gruppi con la “passione” per i combustibili fossili e le attività legate alle emissioni. In questo contesto, anche la “semplice” interpretazione alternativa (o semplicemente “di parte”) di una notizia può rivelarsi peggio di una fake news. E su questo la stima sul potenziale di intuizione che proviamo per i nostri lettori ci convince a credere che non ci sia bisogno di aggiungere altro. La pubblicazione scientifica è consultabile online (in lingua inglese) al seguente link: https://tc.copernicus.org/articles/17/2059/2023/.

Interessanti approfondimenti qui:

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