Nelle ultime ore, il panorama commerciale globale ha subito un drastico cambiamento con l’introduzione di dazi del 104% su tutte le merci cinesi importate negli Stati Uniti. Questa misura, annunciata dalla portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, si aggiunge ai già esistenti dazi del 20%, portando il totale a un impressionante 125%. La decisione rappresenta una risposta diretta alla recente imposizione da parte di Pechino di dazi del 34% sui beni americani, una reazione che segue le misure adottate da Washington durante il “Liberation Day” del 2 aprile:
La situazione si è ulteriormente complicata mercoledì 9 aprile, quando il governo cinese ha annunciato l’intenzione di aumentare le tariffe sui prodotti made in USA dal 34% all’84%, a partire da mezzogiorno del 10 aprile. Questi sviluppi hanno innescato una reazione a catena nei mercati finanziari, con il principale indice di Wall Street, lo S&P500, che ha visto una volatilità senza precedenti. In un arco di tempo di soli 30 minuti, la capitalizzazione di mercato dello S&P500, che vale oltre 40 mila miliardi di dollari e comprende le 500 maggiori aziende statunitensi, ha oscillato di 6 mila miliardi di dollari. Inizialmente, gli indici hanno aperto in forte calo, con flessioni vicine al 4%. Tuttavia, una dichiarazione del consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, ha suggerito che il governo stava considerando una pausa di 90 giorni sui dazi, ad eccezione di quelli contro la Cina. Questa notizia ha provocato un’immediata inversione di tendenza, con l’S&P500 che ha guadagnato circa il 4%, registrando un movimento di 8 punti percentuali. Tuttavia, la gioia degli investitori è stata di breve durata. Dopo circa mezz’ora, la Casa Bianca ha smentito l’intenzione di sospendere i dazi, causando un nuovo crollo dei listini. In soli 20 minuti, l’indice ha perso tutto ciò che aveva guadagnato, evidenziando la fragilità e l’instabilità dei mercati in questo clima di incertezze.
Per gli investitori esperti, queste oscillazioni rappresentano opportunità di guadagno incredibili, soprattutto per coloro che utilizzano algoritmi di trading automatizzati. Tuttavia, per la Securities and Exchange Commission (SEC), l’autorità di vigilanza sui mercati statunitensi, la situazione solleva interrogativi sulla stabilità e la correttezza degli scambi in un contesto così volatile. In conclusione, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina continua a intensificarsi, con ripercussioni significative non solo per le economie coinvolte, ma anche per i mercati globali. Gli sviluppi futuri saranno cruciali per comprendere come queste tensioni influenzeranno il commercio internazionale e la stabilità economica globale.
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