Ci sono prove fisiche dell’esistenza di un colossale scontro spaziale – avvenuto circa 4,5 miliardi di anni fa – che causò la creazione della Luna:
Lo conferma nel 2023 un nuovo studio scientifico coordinato da Qian Yuan, dell’Istituto di Tecnologia della California a Pasadena, e pubblicato sulla rivista Nature. Grazie all’utilizzo di avanzate simulazioni computerizzate è stato possibile individuare le tracce del grande impatto tra i due protopianeti che hanno poi dato origine alla Terra ed alla Luna. Questi segni risultano ancora oggi visibili in alcune anomalie nella composizione del mantello osservate dai geologi. L’animazione della collisione diffusa su YouTube:
“Le immagini sismiche dell’interno della Terra hanno rivelato due anomalie delle dimensioni di un continente con basse velocità sismiche, note come grandi province a bassa velocità (LLVP), nel mantello più basso 1 . I LLVP sono spesso interpretati come eterogeneità intrinsecamente dense che sono composizionalmente distinte dal mantello circostante 2 . Qui mostriamo che gli LLVP possono rappresentare reliquie sepolte del materiale del mantello di Theia (TMM) che è stato preservato nel mantello della proto-Terra dopo l’impatto gigante che ha formato la Luna 3 . Le nostre simulazioni canoniche di impatto gigante mostrano che una frazione del mantello di Theia potrebbe essere stata consegnata al solido mantello inferiore della proto-Terra. Scopriamo che TMM è intrinsecamente più denso del 2,0–3,5% rispetto al mantello della proto-Terra sulla base dei modelli del mantello di Theia e del contenuto di FeO più elevato osservato della Luna. I nostri modelli di convezione del mantello mostrano che dense masse TMM con una dimensione di decine di chilometri dopo l’impatto possono successivamente affondare e accumularsi in pile termochimiche simili a LLVP in cima al nucleo terrestre e sopravvivere fino ai giorni nostri. Gli LLVP potrebbero, quindi, essere una conseguenza naturale dell’impatto gigante della formazione della Luna. Poiché gli impatti giganti sono comuni nelle fasi finali dell’accrescimento del pianeta, simili eterogeneità del mantello causate dagli impatti possono esistere anche all’interno di altri corpi planetari” – si legge nell’astratto della pubblicazione scientifica. Lo studio scientifico è stato anche oggetto di un video-approfondimento diffuso dalla Nasa:
Queste nuove constatazioni avvalorano la teoria di Theia che sostiene che la Luna si sia formata in seguito a una collisione (teoria già menzionata in precedenza anche da GloboChannel.com) tra la Terra primordiale (chiamata Gaia) e un corpo celeste delle dimensioni simili a quelle di Marte, chiamato per l’appunto Theia. Questa teoria è quindi supportata da una serie di prove, tra cui la composizione chimica simile della Terra e della Luna, la presenza di materiale ricco in piombo nella crosta lunare, e la presenza di un nucleo ferroso nella Luna. In precedenza, l’autore dello stesso studio aveva diffuso anche un altro video:
Lo studio scientifico qui: https://www.nature.com/articles/s41586-023-06589-1
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