Archeologi riescono a tradurre il testo di una tavoletta scritta in latino 2.000 anni fa, ecco cosa c’è scritto

Ti aspetto, sorella. Addio, sorella, mia carissima anima, poiché spero di prosperare, e salute. Queste semplici parole, scritte su una tavoletta di legno oltre 1900 anni fa, risuonano ancora oggi con un’intensità sorprendente. Scoperta nel forte romano di Vindolanda, in Inghilterra, questa tavoletta rappresenta una vera e propria finestra sul passato, offrendoci uno spaccato autentico della vita quotidiana nell’Impero Romano. Risalente a un periodo compreso tra il 97 e il 103 d.C., la tavoletta reca un messaggio intimo e personale di Claudia Severa, una donna romana che invita la sua amica, Sulpicia Lepidina, a festeggiare il suo compleanno:

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Le tavolette di Vindolanda, rinvenute a partire dal 1973, sono una vera e propria miniera di informazioni sulla vita delle famiglie militari romane. Grazie alle condizioni del terreno, eccezionalmente conservato, è stato possibile recuperare migliaia di reperti organici, tra cui lettere, inviti, conti e persino menu. Questi preziosi documenti ci permettono di conoscere da vicino le abitudini, le relazioni e le preoccupazioni quotidiane delle persone che vivevano in questo remoto avamposto dell’Impero. L’invito di Severa è particolarmente significativo perché ci offre una testimonianza diretta della scrittura femminile in latino. In un’epoca in cui l’alfabetizzazione era prevalentemente maschile, il fatto che una donna scrivesse e fosse in grado di esprimere i propri sentimenti in modo così raffinato è davvero notevole. Il messaggio, scritto in un elegante corsivo da uno scriba, è pieno di affetto e di attesa. Severa non si limita a invitare l’amica, ma esprime il desiderio di vederla e di condividere con lei un momento di gioia.

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Come riportato da Correio Braziliense,  la parte più toccante della tavoletta è, senza dubbio, la postilla aggiunta di proprio pugno da Severa nell’angolo in basso a destra. Con queste poche parole, intime e personali, la donna rivela la profondità del suo affetto per l’amica e la sua speranza di un futuro felice. La capacità di scrivere di suo pugno è un’ulteriore conferma del suo alto livello di istruzione, che la poneva al pari di molti uomini della sua classe sociale. La tavoletta di Vindolanda ci ricorda che anche nell’antica Roma le persone amavano, si preoccupavano l’una dell’altra e desideravano condividere momenti di gioia. E, soprattutto, ci mostra che le donne, anche se spesso relegate a ruoli marginali, erano in grado di esprimere la loro individualità e la loro intelligenza.

Fonti:

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#archeologia #latino

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