Il giorno più angosciante dell’anno – quello in cui ci viene rubata un’ora di sonno – sta per arrivare. Il 27 marzo 2016 torna l’ora legale. Nella notte che precede la Pasqua 2016 dovremo spostare le lancette un’ora in avanti. Il Sole infatti ora sorge prima e questo stratagemma ci regaleràgiornate più lunghe.
Questo espediente non farà certo la felicità di chi è abituato a svegliarsi presto per ragioni lavorative anche la domenica di Pasqua perché infatti potranno dormire un’ora in meno. Ma perché ogni anno dobbiamo sottoporci per due volte al valzer delle lancette?
L’ora legale fu proposta inizialmente dal neozelandese George Vernon Hudson, entomologo che però era costretto a lavorare in un ufficio postale per guadagnarsi da vivere. L’idea gli venne perché non riusciva a coltivare il suo hobby durante la bella stagione a causa del Sole che – quando lasciava il lavoro – stava già tramontando. Il 15 ottobre 1895 Hudson propose la sua idea alla Wellington Philosophical Society, consigliando di spostare le lancette di due ore in avanti a marzo e di tornare all’ora solare in ottobre. Inutile dire che fu ignorato.
Nel 1907 l’imprenditore britannico William Willett propose più o meno la stessa idea, con l’obiettivo di massimizzare la possibilità di passare del tempo all’aria aperta. Nel caso di Willet l’intento era quello di riuscire a praticare per più tempo il golf. Alla fine furono la Germania e l’Impero Austro Ungarico a usare l’ora legale per la prima volta per risparmiare carbone durante la Prima Guerra Mondiale. Seguirono l’intera Europa, la Russia e gli Stati Uniti.
In Italia l’ora legale nasce come misura di guerra nel 1916. Fu abolita tra il 1940 e il 1948 e ripristinata diverse volte a causa della Seconda Guerra Mondiale. Fu adottata definitivamente nel 1965. Nel 1966 durava quattro mesi, dall’ultima domenica di maggio all’ultima domenica di settembre. Nel 1980 venne estesa a sei mesi, nel 1981 se ne anticipò l’inizio a fine marzo e nel 1996 se ne spostò la fine all’ultima domenica di ottobre.
Il punto è proprio questo: l’ora legale ci fa risparmiare energia, permettendoci di sfruttare la luce naturale disponibile più a lungo.Benjamin Frankiln, a lungo ritenuto il vero inventore dell’ora legale, nel 1794 scrisse un trattato satirico (da molti però preso sul serio) dal titolo “An Economical Project for Diminishing the Cost of Light” (Un progetto economico per diminuire il costo della luce): in questo libro adduceva la pigrizia dei parigini come causa primaria per un eccessivo uso della luce serale. A questi Franklin consigliava di alzarsi almeno sei ore prima e alle guardie di imporre un coprifuoco serale. Tuttavia, satira a parte, oggi sono solo una settantina di nazioni usano l’ora legale. Molte di quelle che l’hanno fatto in passato, oggi ne fanno a meno. In Russia ad esempio dal 2011 l’ora legale è applicata tutto l’anno, abolendo l’ora solare.
Il punto è che oggi, oltre a una migliore efficienza energetica, usiamo l’elettricità per molti più dispositivi che non si occupano di illuminare le nostre case. Inoltre molti d’estate preferiscono trascorrere del tempo in ambienti climatizzati, in compagnia di schermi e console invece di godere della campagna e dell’illuminazione naturale. I calcoli sul risparmio energetico mostrano come l’ora legale porti vantaggi trascurabili o addirittura inesistenti. D’altra parte ci sarebbe il vantaggio legato allasalute: trascorrere più tempo all’aria aperta dovrebbe farci bene. Peccato che diversi studi hanno provato l’insorgere di un picco di incedenti in seguito al cambio di ora: forse perdere il sonno non ci fa tanto bene. Inoltre una ricerca condotta nel 2014 ha dimostrato che nelle settimane successive alla reintroduzione dell’ora legale aumentano gli infarti del miocardio tra i soggetti a rischio, un effetto forse dovuto all’alterazione forzata del ciclo sonno-veglia. Per non parlare delle variazioni d’orario che complicano il lavoro: tra fuso orario e variazioni legate all’ora legale, spesso chi viaggia vive un’odissea temporale.
La conclusione sembra essere questa: l’ora legale sarebbe solo una seccatura. A guadagnarci davvero sono solo coloro che lavorano con ilturismo e i negozi, che vedono nell’ora in più, maggiori possibilità di passaggio di clienti. (FONTE)