Uno scontro istituzionale senza precedenti: la Polizia Slovena ha fatto irruzione negli uffici della Banca Centrale Europea, prelevando alcuni dati. Mario Draghi ha rivelato l’episodio, minacciando azioni legali. Il capo della BCE avrebbe inviato una lettera al presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker per chiedere che l’esecutivo comunitario intervenga.
Le motivazioni delle perquisizioni svolte dalla Polizia Slovena sarebbero le possibili irregolarità commesse nel 2013, quando la Slovenia ha iniettato 4,5 miliardi di liquidità nelle proprie banche. Il caso sotto esame riguarderebbe la decisione della banca centrale slovena di cancellare parte del debito del gruppo Nlb. Secondo i media sloveni quattro persone sarebbero indagate per abuso d’ufficio nell’ambito di una truffa da 257milioni.
Il presidente della Banca Centrale Europea ha scritto una lettera a Juncker chiedendo di intervenire contro il “sequestro illegale” di informazioni, mentre le autorità slovene avrebbero replicato ribadendo il diritto di indagine per conto del proprio paese.
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